"Fantasia, faccia tosta, dinamismo, improvvisazione, situazionismo: questi alcuni tratti caratteristici – nel bene e nel male – di Stefano Apuzzo e delle sue, nostre, azioni verdi spericolate. Azioni e iniziative talvolta velleitarie e dal fiato corto. Ma necessarie per scuotere un poco un’opinione pubblica spesso dormiente e istituzioni ancor più spesso affondate nelle sabbie mobili della burocrazia e dell’immobilismo.
Con questo libro, agile come le sue iniziative, Stefano ci porta nel ventre della Repubblica. Dalla Prima Repubblica al vuoto della Politica. Raccontandone retroscena e curiosità”. Prefazione di Edgar Meyer.
L’importanza di Apuzzo nello scenario dell’ambientalismo si caratterizza anche per una singolare rappresentazione dei temi da lui portati alla ribalta nazionale e straniera.
Ho perplessità sugli ecologisti dei nostril giorni che fanno blocchi stradali o imbrattamenti nei musei (è bene ripetere che mai hanno distrutto opere ma solo sporcato i vetri che le proteggevano) perché alienano simpatie invece di favorirle. Mi ricordano gli scioperi improvvisi (… ricordate?... chiamati “gatto selvaggio”… perfino nei reparti ospedalieri) quanti danni hanno provocato all’immagine della Sinistra!.
Apuzzo, invece, ha realizzato – se ne trova ampia documentazione fotografica nel volume – delle performances artistiche che, per luoghi scelti e forme espressive, ricordano (e, a mio aviso, ne fanno parte) il movimento Fluxus e, inoltre la loro inedita comunicazione costringeva i media ad occuparsene rendendo ben visibili I temi ambientalisti.
Dalla presentazione editoriale di “Eco guerrieri”.
«Il racconto di un’avventura collettiva e d’avanguardia nelle lotte degli anni Ottanta, Novanta e Duemila, per il pianeta, il clima, l’ambiente e la giustizia sociale. Pagine di azioni e blitz di forte impatto simbolico, “illegali”, di autodifesa. Un manuale utile per le lotte di oggi e delle nuove generazioni per conquistare un futuro che sia vivibile. È ancora possibile salvare il pianeta, ma abbiamo poco tempo e le azioni, dal basso, devono essere sempre più incisive e radicali, per smuovere i gerontocrati e i fossili che stanno in alto e ci governano.
Un’avventura nella Politica, quella vera e d’azione, alla conquista delle città e per abbattere muri e confini».
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